L.C. Firenze “Dante Alighieri” – Il mondo “attraverso” il vetro: dall’arte all’alta tecnologia
Una significativa iniziativa che, come ha sottolineato nel suo intervento finale Carmela Savastano Lunghi, presidente della II circoscrizione del nostro distretto, ha messo in risalto una delle tante importanti professionalità che fanno parte del patrimonio dei nostri Club. Francesco Prosperi (ingegnere fiorentino, dirigente tecnico in una società industriale empolese del settore vetrario specializzata nella progettazione, produzione ed installazione di impianti “chiavi in mano”, in Italia ed all’estero), nel corso della conviviale, diretta dal Presidente Giancarlo Fortunati, svoltasi presso il Grand Hotel Mediterraneo venerdì 24 gennaio scorso, ha tenuto una “lezione” su “Il mondo “attraverso” il vetro: dall’arte all’alta tecnologia”.
Non dimentichiamo che oggi in Italia l’arte vetraria è particolarmente sviluppata e che il vetro fa parte della nostra vita: è il materiale ideale per contenere alimenti, bevande e cosmetici. Viene utilizzato nell’industria farmaceutica, nell’industria ferroviaria, nautica ed aerospaziale, nelle tecnologie di comunicazione, nell’ambito della ricerca, in edilizia ed in altri settori.
L’oratore esordisce con una carrellata storica, interessante e poco conosciuta, sull’origine del vetro, e della sua lavorazione, che si perde in tempi remotissimi. Un’antica leggenda, riportata dallo storico romano Plinio nella sua Naturalis historia del 77 a.C, racconta che, intorno al III millennio a.C., alcuni marinai fenici accendendo un fuoco sulla spiaggia per riscaldarsi dopo una tempesta, si accorsero che, col calore, la sabbia del mare si trasformava in una sostanza viscosa e trasparente che, raffreddandosi, si solidificava ed assumeva svariate forme. In epoca romana, intorno al I secolo d.C., si assiste alla messa a punto della canna da soffio per la produzione di oggetti dalle forme più disparate. I Romani cominciano a produrre non solo ampolle e piatti ma anche vetri per le finestre delle dimore nobiliari. In epoca medievale, in particolare, si realizzano vetrate con scene e storie della Bibbia inserite nelle strutture architettoniche delle imponenti cattedrali gotiche. Chi non è rimasto incantato nel visitare Notre-Dame di Chartres? Ed è proprio nel Medioevo, e soprattutto nel Rinascimento, che l’arte vetraria, anche con l’invenzione del cristallo, raggiunge fama internazionale, prima a Venezia e poi a Murano, col trasferimento delle fornaci nella piccola isola per motivi di sicurezza. Dal XIII secolo, saranno gli artigiani della Boemia (oggi regione della Repubblica Ceca), abilissimi nelle tecniche di incisione e molatura, a rendere famoso, soprattutto nel Settecento, quello che è ormai universalmente conosciuto come cristallo di Boemia.
Dopo il periodo della rivoluzione scientifica, con il conseguente avvio di nuove produzioni (telescopi e microscopi, termometri e barometri), nel XIX secolo, grazie all’invenzione della pressa per vetro, si comincia a parlare di industria vetraria.
Viene ricordato che In Italia, le prime vetrerie nascono a Venezia, e poi a Murano, intorno al X secolo, ad Altare nel XII secolo e in Val d’Elsa e nell’Empolese fra il XIV e il XV secolo e continuano ancor oggi ad essere delle eccellenze in campi diversi.
Con l’illustrazione della composizione del vetro, delle sue caratteristiche e forme, dei materiali e delle macchine utilizzate (forni ed altro), delle principali fasi di lavorazione (anche con l’esempio di una linea di produzione di bottiglie), delle fonti energetiche impiegate, l’oratore sottolinea anche l’importante contributo all’economia italiana del settore della produzione del vetro in Italia, attraverso 1.000 aziende con 5 miliardi di euro di fatturato annuo, 20.000 occupati diretti e 40.000 occupati nell’indotto.
Ma cosa si sta facendo in questo ambito per l’ambiente? Nuovi processi per la fabbricazione del vetro hanno ridotto l’impatto ambientale delle lavorazioni così come il consumo delle fonti energetiche. Massima importanza riveste, inoltre, il riciclaggio del vetro, un’eccellenza italiana: il nostro Paese, col 77% di recupero di questo materiale, si piazza, infatti, al secondo posto in Europa, dopo la Germania.
L’esperto prosegue affermando che “il vetro è un materiale utilizzato in quasi tutti i settori dell’attività umana, in alcuni casi ancora come unica alternativa”, “il vetro è il miglior materiale per la conservazione delle bevande e degli alimenti”, “il vetro è un materiale fondamentale ancora oggi per lo sviluppo della scienza e delle più avanzate tecnologie” e “il prodotto in vetro è il materiale a minimo impatto ambientale, pur con emissioni da parte delle strutture produttive”.
Francesco Prosperi conclude il suo intervento con la domanda “Riesci a vedere un mondo diverso “attraverso” il vetro?”. E sullo schermo appare l’immagine di un lavavetri sospeso sulla grande vetrata di un grattacielo americano, fregiata con il simbolo del Lions International, due leoni, uno che guarda verso il passato e l’altro verso il futuro: un incoraggiante messaggio lionistico.
Nel corso della serata, alla quale sono intervenuti, oltre a Carmela Savastano Lunghi, il Presidente della Zona A Luigi Paganelli, l’Officer distrettuale Andrea Fantini, il Presidente del Lions Club Firenze Giampaolo Castagnoli e numerosi soci ed amici del Club, sono stati consegnati riconoscimenti internazionali a Giorgio Laici (Membership Advancement Key 5), ad Andrea Fantini (Membership Advancement Key 2) ed a Grazia Laganà (10-Year Charter Monarch Chevron).
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