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Incontro con il magistrato Raffaele Cantone


Quando storicamente è nato quel fenomeno criminale che indichiamo con il nome di “mafia”? E quando la nostra società lo ha individuato ed iniziato a combatterlo, con uomini e mezzi, dando così vita all’ “antimafia”?
A queste domande ha cercato di rispondere l’incontro di studio organizzato da Lions Club Cortona Valdichiana (presidente Riccardo Rigutto), Lions Club Cortona Corito Clanis (presidente Monia Daviddi), Accademia Etrusca di Cortona (Vice Lucumone Paolo Bruschetti) e Comune di Cortona (Sindaco Luciano Meoni) che si è svolto mercoledì 1 dicembre alle ore 18 presso il Teatro Signorelli di Cortona.
All’evento, moderato dall’avv. Tamara Pelucchini, hanno partecipato il dott. Raffaele Cantone (ex presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ed attualmente Procuratore della Repubblica a Perugia, magistrato da sempre impegnato nella lotta alla criminalità organizzata) intervistato dal direttore del Gruppo Corriere Davide Vecchi ed il ricercatore Alessandro Picchi.
Numerosi il pubblico e le autorità lionistiche, militari e civili presenti tra le quali il Prefetto di Arezzo Maddalena De Luca.
Come ha illustrato nella sua relazione Alessandro Picchi, il primo documento ufficiale nel quale si fa riferimento a “i mafiusi” – definendoli personaggi legati a fenomeni quali “la piaga del malindrinaggio” e all’ “associazione di malfattori” – risale al 1865 e porta la firma di Filippo Antonio Gualterio.
Deputato e senatore del Regno d’Italia, Ministro degli Interni e prefetto in varie città, Gualtiero è un personaggio risorgimentale che questo incontro ha il merito di aver riscoperto e valorizzato. Nato ad Orvieto nel 1819 è legato a Cortona dove ha vissuto per un certo periodo della sua vita sia in città (in via Roma ed in vicolo Laparelli) sia nella tenuta di Sant’Egidio – oggi proprietà della famiglia Farina – dove, in mezzo al bosco lungo un antico sentiero abbandonato che conduceva in Umbria, è stato scoperto e restaurato un cippo fatto erigere da Gualtiero per ricordare la morte di una sua giovane figlia di appena tre anni.
Raffaele Cantone, cittadino onorario della Città di Cortona ed insignito del Melvin Jones Fellow dal Lions Club Cortona Valdichiana Host, ha evidenziato come il fenomeno mafioso, pur presente con le sue infiltrazioni, non è tuttavia endemico e stanziale nel nostro territorio, come avviene viceversa in molte regioni dell’Italia Meridionale.
La mafia trae le sue origini storiche da quella fascia di popolazione che si occupava di amministrare le terre dei notabili latifondisti.
Nel corso del tempo, dai reati tipici di estorsione ed intimidazione, ha esteso il suo raggio di azione allo spaccio di droga, allo sfruttamento della prostituzione e alla corruzione.
Oggi si deve infatti parlare più correttamente parlare di “mafie”, in quanto a quella tipicamente di origine italiana si sono aggiunte l’albanese, la cinese, la nordafricana, etc, ognuna con le sue “specializzioni”.
La mafia più pericolosa non è più quella che si presenta con la coppola e la lupara, ma quella in giacca e cravatta, che parla correttamente l’italiano e le lingue straniere, che vanta un alto grado di istruzione e cerca di accreditarsi ed insinuarsi all’interno del potere politico e della pubblica amministrazione.
Per questo è necessario, da parte di ogni cittadino, di non abbassare mai la guardia e segnalare e denunciare qualunque episodio alle autorità competenti. Solo facendo un fronte unito possiamo estirpare, o quanto meno limitare, un male così profondamente insito nella nostra realtà economica e sociale.