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La Torre Pendente torna a illuminarsi per la lotta alle malattie tropicali neglette


La Torre Pendente torna a illuminarsi, anche quest’anno, insieme ai più importanti monumenti del mondo, per sostenere l’OMS nella giornata della lotta alle malattie tropicali neglette. Domenica prossima, 30 gennaio, il Campanile più famoso del globo parteciperà per la seconda volta consecutiva, grazie al testimone raccolto a Pisa dal Lions Club Pisa Certosa, alla terza edizione dell’evento “World Ntd Day”, acronimo di neglected tropical diseases, colorandosi di arancio, il colore dell’iniziativa dell’Organizzazione mondiale della sanità, e di viola, quello dei Lions a livello internazionale. Il Club Pisa Certosa, nel recepire infatti le indicazioni del Lions Club International, che ha fatto di questa battaglia un service a livello mondiale, e in collaborazione con il coordinatore lionistico del Medio Oriente, l’ingegner Augusto Di Pietro, partecipa alla battaglia per debellare malattie infettive dimenticate e mai eradicate che colpiscono un terzo della popolazione mondiale, endemiche in 149 paesi e pericolose per tutti, data la globalizzazione.

L’iniziativa del Lions Pisa Certosa – patrocinata da Opera della Primaziale, Scuola Normale, Comune di Pisa, Fondazione Arpa, Fondazione pisana per la scienza, Centro interdisciplinare di Scienze per la pace, Aoup, Lions Distretto Toscana, Lions Emirati Arabi, Distretto Lions Toscana – vedrà nel pomeriggio di domenica 30, nel pieno rispetto delle regole anticovid, l’installazione di un gazebo in piazza dei Miracoli, in cui i soci pisani potranno fornire a chiunque informazioni su questa piaga e sugli scopi dell’evento, che vedrà la torre colorarsi dalle 18 alle 22.

Come spiega il professor Fabrizio Bruschi, ordinario di parassitologia e malattie parassitarie dell’ateneo pisano e presidente della Società Italiana di parassitologia, “si tratta di malattie poco conosciute in occidente nonostante la loro gravità, letali o altamente invalidanti, una piaga pericolosa per tutti, vista la circuitazione attuale di uomini e merci, che riguarda due miliardi e mezzo di persone. Non esistono vaccini e il basso costo dei farmaci necessari, se non spinge le case farmaceutiche a investire in ricerca, genera fortunatamente importanti donazioni ai paesi interessati attraverso l’OMS e chiunque abbia la volontà di dare una mano”.

In Italia, insieme alla Torre, saranno illuminati a Roma il Colosseo, l’Istituto superiore di sanità e lo Spallanzani, a Bari la Torre del Lungomare, a Ferrara la Fontana della nuova piazza della Repubblica, a Napoli il Rettorato della Federico II ed il Maschio Angioino, a Lucca la Porta Elisa. Nel mondo il Burj Khalifa a Dubai, il Sony Center in Germania, l’Imperial College di Londra e il Columbia Centre negli States. Cento illuminazioni in tutto il globo.

In Italia, annuncia lo studioso Bruschi, “per debellare questa piaga e facilitare le interazioni fra le istituzioni interessate a livello nazionale e internazionale, è nato un apposito network, In-Ntd, che raccoglie per ora tredici  fra società scientifiche, fondazioni e onlus: lo scopo è evidenziare l’impatto di  queste malattie nel nostro Paese e promuovere ricerca, formazione,  sensibilizzazione e cooperazione internazionale con il raggiungimento di precisi obiettivi per cercare di offrire a tutti il diritto fondamentale alla salute e alla dignità di vita”.

“Per noi Lions – spiega il presidente del Club Pisa Certosa, Ferdinando Papa – si tratta ormai di un appuntamento irrinunciabile e di un’altra importante occasione per fare qualcosa di tangibile al servizio di chi soffre”.

 

Distretto Lions Toscana

Osserva lo studioso pisano Antonio Boldrini, pediatra e neonatologo, officer del Distretto Lions Toscana delle malattie rare e neglette per l’infanzia:  “Quando si parla di malattie neglette, in genere, si fa riferimento ad una ventina di malattie tropicali in grado di causare centinaia di migliaia di vittime, non solo tra gli adulti, ma soprattutto tra i bambini. Sono prevalentemente i popoli poveri del Sud del mondo i più colpiti in quanto da sempre carenti di investimenti nella ricerca e sviluppo di farmaci: gli “Ultimi”, i “ Dimenticati “ come dice il Santo Padre. Pertanto non solo le malattie ma anche le Persone risultano Neglette. L’estrema povertà nega loro l’accesso ai vaccini, alle indagini diagnostiche, alle cure. L’attuale pandemia da Covid 19, a sua volta, peggiora la situazione convogliando l’interesse internazionale tutto su di se, rendendo così ancora più dimenticate tali realtà. I già fragili sistemi sanitari di quei Paesi sono resi ancora più critici e i pochi investimenti, da sempre insufficienti, lo stanno diventando ancora di più perché dislocati altrove. Diverse associazioni internazionali hanno preso a cuore questo problema e noi Lions (con l’ MK Onlus nel Burkina Faso per esempio) non siamo da meno. Le difficoltà ci hanno da sempre stimolato ad attuare il nostro motto “we serve” con tanta più grande passione ed impegno quanto più arduo è stato il compito prefisso. L’illuminazione della Torre vuol essere, infatti, uno “spettacolare” richiamo alle nostre responsabilità, non solo in quanto persone che hanno nel proprio dna la spinta ad aiutare il prossimo, ma perché il nostro entusiasmo nel “servire” sia “contagioso” più dello stesso Covid e coinvolga anche chi non è Lion a posare lo sguardo con maggiore attenzione su questa importante problematica”. 

 

Il parere del parassitologo.

Neglette, una parola desueta, ma che serve a spiegare perché ci si sia dimenticati di malattie che si credono scomparse e che invece affliggono due miliardi e mezzo di persone nel mondo, soprattutto nei paesi più poveri,  malattie infettive, generate per lo più da parassiti e frutto di inaccettabili ineguaglianze sociali. Hanno un forte impatto in particolare su donne e bambini, aumentando la mortalità materno-fetale, e, quando non uccidono, provocano disabilità gravissime, quali cecità e deformità: in aree di grande povertà ed ignoranza questo causa stigma sociale ed incide fortemente sullo sviluppo fisico e intellettivo dell’individuo, bloccando la produttività lavorativa e l’economia di un paese, soprattutto laddove i principali redditi sono dati dal lavoro manuale. Fra l’altro, data la globalizzazione, rappresentano un pericolo per tutti.

Di questa piaga sottovalutata ci parla il professor Fabrizio Bruschi, ordinario di parassitologia e di malattie parassitarie dell’università di Pisa e presidente della Società italiana di parassitologia.

“Si tratta – spiega lo studioso – di una ventina di malattie, alcune delle quali fanno veramente paura. Ad esempio il morbo di Chagas, prima causa di cardiopatia in Sud America, la neurocisticercosi,        prima causa di epilessia non su base genetica a livello mondiale,  l’ulcera di Buruli, di cui si sa ancora poco e che provoca piaghe incurabili, la lebbra, la rabbia, il tracoma, la filariosi, la febbre Dengue o la leishmaniosi. C’è poi l’echinococcosi, che ha un forte impatto anche in Europa. Questo solo per citarne alcune”.

E allora sorge spontaneo chiedersi cosa si può fare. “Non esistono vaccini – aggiunge Bruschi – ma i farmaci necessari costano molto poco: questo, se frena le case farmaceutiche nella ricerca e la creazione di nuovi medicinali, può portare ad importanti donazioni ai Paesi che ne hanno bisogno da parte di chiunque abbia la volontà di farlo”.

Dunque dare una mano è facilissimo. “Ad esempio – annuncia lo studioso pisano – in questo primo anno della road-map 2021-2030, in Italia è sorta un’apposita rete di lavoro e studio, denominata In-Ntd, Italian network on Neglected tropical diseases. Composta da tredici istituzioni –  fra le quali le Società italiane di parassitologia e di malattie infettive e tropicali, l’Istituto superiore di sanità e l’ateneo milanese – si propone come una rete che faciliti le interazioni fra istituzioni a livello nazionale e internazionale, concentrandosi su formazione, ricerca, cooperazione internazionale di salute pubblica, sensibilizzazione e abbattimento delle disuguaglianze che escludono dal diritto umano alla salute che deve essere di tutti”.